Nuova Riveduta:

Atti 13:25

E quando Giovanni stava per concludere la sua missione disse: "Che cosa pensate voi che io sia? Io non sono il Messia; ma ecco, dopo di me viene uno al quale io non sono degno di slacciare i calzari".

C.E.I.:

Atti 13:25

Diceva Giovanni sul finire della sua missione: Io non sono ciò che voi pensate che io sia! Ecco, viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di sciogliere i sandali.

Nuova Diodati:

Atti 13:25

E, come Giovanni stava per finire la sua missione, disse: "Chi pensate voi che io sia? Io non sono il Cristo; ma ecco, dopo di me viene uno, a cui io non sono degno di sciogliere i sandali dei piedi".

Riveduta 2020:

Atti 13:25

E mentre Giovanni stava completando il suo corso, diceva: 'Che cosa pensate voi che io sia? Io non sono il Messia ma, ecco, dietro di me viene uno al quale io non sono degno di slacciare i calzari'.

La Parola è Vita:

Atti 13:25

Verso la fine della sua missione, Giovanni diceva: "Per chi mi avete preso? Per il Cristo, forse? No, non sono io. Ma egli verrà dopo di me ed io, al suo confronto, sono meno di niente!"

La Parola è Vita
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Riveduta:

Atti 13:25

E come Giovanni terminava la sua carriera diceva: Che credete voi che io sia? Io non sono il Messia; ma ecco, dietro a me viene uno, del quale io non son degno di sciogliere i calzari.

Ricciotti:

Atti 13:25

e, presso a compiere la missione della sua vita, Giovanni diceva: - Chi credete io sia? Non son io quello; ma, ecco, vien dopo di me uno, del quale io non son degno di sciogliere dai piedi i calzari. -

Tintori:

Atti 13:25

Or Giovanni, compiendo la sua missione, diceva: Chi credete che io sia? Non sono io quello, ma ecco viene dopo di me uno a cui io non son degno di sciogliere i sandali dai piedi.

Martini:

Atti 13:25

E terminando Giovanni la sua carriera, diceva: Chi credete voi, che io mi sia? Non sono io quello, ma ecco, che viene dopo di me uno, di cui non soli degno di scioglier dai piedi i sandali.

Diodati:

Atti 13:25

E come Giovanni compieva il suo corso, disse: Chi pensate voi che io sia? io non son desso; ma ecco, dietro a me viene uno, di cui io non son degno di sciogliere i calzari de' piedi.

Commentario abbreviato:

Atti 13:25

14 Versetti 14-31

Quando ci riuniamo per adorare Dio, dobbiamo farlo non solo con la preghiera e la lode, ma anche con la lettura e l'ascolto della Parola di Dio. La semplice lettura delle Scritture nelle assemblee pubbliche non è sufficiente; esse devono essere spiegate e il popolo deve essere esortato. Questo significa aiutare le persone a fare ciò che è necessario per rendere la Parola proficua, per applicarla a se stessi. In questo sermone viene toccato ogni aspetto che potrebbe meglio convincere gli ebrei a ricevere e abbracciare Cristo come Messia promesso. E ogni visione, per quanto breve o debole, dei rapporti del Signore con la sua Chiesa, ci ricorda la sua misericordia e la sua longanimità, e l'ingratitudine e la pervicacia dell'uomo. Paolo passa da Davide al Figlio di Davide e mostra che questo Gesù è il Seme promesso, un Salvatore che farà per loro ciò che i giudici di un tempo non potevano fare, salvandoli dai loro peccati e dai loro peggiori nemici. Quando gli apostoli predicavano Cristo come Salvatore, erano così lontani dal nascondere la sua morte, che predicavano sempre Cristo crocifisso. La nostra completa separazione dal peccato è rappresentata dall'essere sepolti con Cristo. Ma egli è risorto dai morti e non ha visto la corruzione: questa era la grande verità da predicare.

Riferimenti incrociati:

Atti 13:25

At 13:36; 20:24; Mar 6:16-28; Giov 4:34; 19:28-30; 2Ti 4:7; Ap 11:7
At 19:4; Mat 3:11; Mar 1:7; Lu 3:15,16; Giov 1:20-23,26,27,29,34,36; 3:27-29; 7:18; 2Co 4:5

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